sabato 28 marzo 2009

Min italienske drøm

Noi Italiani si sà, siamo un po "pieni di noi". Un po come i Greci che ho incontrato qua. Loro se la tirano perchè la Grecia è stata la culla del pensiero, una delle prime civiltà che ha esportato la sua cultura e bla bla...sta di fatto, che fanno un po ridere sti greci che se ne vanno in giro così sboroni, e x cosa? x un passato di più di mille ann fa?

Noi Italiani però nono siamo molto diversi. Almeno io non lo sono. Anche io faccio lo sborone. Noi qua, I romani là, il prosciutto lì, il sole giù, e bla bla...

Avremmo tutti bisogno di un mare di umiltà. Anche perchè a vedere come se la cavano Grecia e Italia ai giorni nostri fa un po rabbrividire.

Purtroppo, o x fortuna, però, questo mito dell'Italia e dell'Italiano è molto rafforzato all'estero. Le parole mafia e mamma non mancano mai, ma x fortuna c'è di più.

Capitolo 1: "the italian stallion". Il mito del macho italiano, latin lover, esiste eccome. Alcune ragazze ne sono spaventate, altre attratte. Una volta c'era un Polacco, maschio, che mi voleva seguire, x capire come un italiano rimorchiava. Un'altra volta in un locale di salsa, alcuni amici d'oltre oceano si aspettavano tutti che sapessi ballare la salsa.
Beh, in entrambi i casi ho tradito le attese! ;)
Tutto sommato però capisco anche da dove nasce questo mito. Basta andare in giro per Jomfru (vedi post precedente), ma anche in qualsiasi località turistica fuori dall'italia, e chiedere la nazionalità dei + assidui "tampinatori"...

Capitolo 2: "La lingua di Dante". La nostra lingua piace. Il suono obiettivamente è molto bello. Una volta c'era un'americana che voleva sentirci parlare a noi italiani solo x il gusto...e noi ci divertivamo a dirle frasi senza senso. Un amico Acquilano le diceva "Sai che ho appena fatto una bronza che ti lascierà a bocca aperta" (ps: Anto nn ho fatto il tuo nome :D) . E lei "Ahhhhhh".
In Danimarca vanno molto i corsi di italiano. Non so di preciso, ma almeno una 15ina di classi in tutta Aalborg. Cioè circa 200 corsisti. E in + al ristorante spesso mi capita di beccare clienti che parlano italiano. In fondo è bello. Un po orgoglioso sono.
Un amico mi ha detto che questa passione x la nostra lingua è scoppiata soprattutto dopo il film "italiensk for begynder"...ne avevo parlato in questo post (http://fugadeicervelli.blogspot.com/2008/04/danske-humor.html)

Capitolo 3 "Il cibo". Non c'è da scrivere molto qua. Quando si è all'estero è divertente cercare di distinguere i veri ristoranti italiani dai falsi. Un indizio può essere la bandiera. Chi ne mette troppe x me nn è italiano. Quando mai noi mettiamo 6-7 bandiere in vetrina.
Un altro indizio è il nome. Diffidate di quelli che scrivono "Pizzaria".
Per il resto sono anche un po stanco dei clienti al ristorante che dicono di andare pazzi x il cibo italiano e poi me ne lasciano metà nel piatto...e dicono "Ah...era molto buono! ma sono piena..!! "

Capitolo 4: "Il lago di Garda". Tutti i danesi sono stati, almeno 1 volta al lago di Garda. La nostra Italia è ammirata in lungo e in largo, magari c'è qualcuno che ancora nn conosce le bellezze di Ferrara, ma non il Lago di Garda. Grandi e piccini, senza differenza di sesso, religione e orientamento politico...tutti sono stati al lago di garda

Ma arriviamo al punto di questo post. Queste cose bene o male si sanno. Le sapevano anche gli autori di questo programma /reality danese che sta tenendo banco, 1 volta a settimana. Il titolo è tutto un programma: Min Italienske Droem! (Il mio sogno italiano)

Brevemente. Ci sono 4 coppie di danesi che soggiornano in un paesino delle Marche. Rosora. La coppia vincitrice si aggiudicherà il diritto di comprare (il premio già la dice lunga) la casa dove tutte le coppie stanno vivendo e restaurando assieme l'edificio, x poterne fare un bed & Breakfast (già pieno di prenotazioni....dai tipi che prima andavano al Lago di Garda)

Devono superare diverse prove, e qui ci ricolleghiamo ai capitoli precedenti. La lingua. Sti poveracci devono imparare italiano in 8 settimane. Non che il danese sia facile ma io dopo 1 anno e mezzo ancora sono "far" dalla meta. La professoressa è una giovane e ben vestita insegnante italiana...giusto x mantenere lo stereotipo del fashion.

Un'altra prova è la cucina. Poracci sti qua, abituati a mangiare spaghetti col ketchup, o pizza con l'ananas (ci sto andando giù un po troppo pesante...sorry!), si son ritrovati alle prese con una "chefessa" di un rinomato ristorante Slow Food.

Infine, il lavoro manuale. Lì avrei solo da imparare...e anche tanto.

A completare la cornice, ci sono i paesani. Per lo + anziani, curiosi, pettegoli e che ovviamente comunicano a gesti con gli 8 sventurati. L'inglese non è di casa a Rosora, ma dove in Italia? Ci sono anche giovani nella community di Rosora: tutti impegnati a "correre" dietro e sbirciare la bonazza di turno. Giusto x stare in tema: capitolo 1.

http://www.dr.dk/DR1/Min_Italienske_Droem/

Se volete date un'occhiata al sito. Spingete play e vi vedete la puntata online...alcune cose son anche simpatiche. Per me è divertente, perchè ci sono un po riassunti tutti gli stereotipi che questi 2 popoli, che tanto si amano, hanno tra di loro. Un esempio su tutti, il Bidè! A cosa serve si chiedono i danesi, e giù di martello x toglierlo... :D

LO SAPEVATE: Si narrà che alcuni turisti Danesi (ma penso chiunque non Italiano, Francese o Spagnolo) alle prime armi nei loro viaggi europei, quando videro x la prima volta il bidè in camera, pensavano fosse una vaschetta x tenere fresco vino o champagne....

2 commenti:

FURA ha detto...

io ero rimasto al mitico dialogo tra terence hill e bud spencer che, commentando un bagno con bidè, dissero:
bud spencer: "perchè ce ne sono due?"
terence hill: "ma chè, non lo sapevi che i ricchi la fanno insieme?!
bud spencer: "che zozzoni"

Effetivamente noi siamo un paese allo sbando ma sempre con una certa classe.

Dai moretti, tieni botta in quel paese del terzo mondo dimenticato da dio e (sprattutto) dal sole.

Fura

Charlotte Sylvestersen ha detto...

Ciao Luca - ancora in DK capisco - come stai?
Il dicorso del bidé - mitico...
"Min italienske drøm" era proprio uno studio pratico nel difficile processo di integrarsi!!
Purtroppo mi sono riconosciuta nella ferma convinzione mostrata dai partecipianti che "in Danimarca facciamo cosí e molto meglio" - ERO anch´io molto piú "quadrata" quando sono atterata a Milano ormai 20 anni fa...
Si migliora col tempo - meno male :-)
Un´abbracio,
Charlotte Sylvestersen