lunedì 9 marzo 2009

Aalborg - Lonely Planet

Spesso mi è stato chiesto, ma come hai fatto a finire ad Aalborg?

Io sono sempre sincero. Io Aalborg manco la conoscevo 3 anni fa. Di certo sapevo la differenza tra Danimarca, Norvegia e Svezia (alcuni ancora pensano io sia in Norvegia...e nn scherzo!), ma conoscere Aalborg era troppo. Ora è la mia città (x quanto?), chi lo avrebbe mai detto. Da piccoli magari si sogna di vivere a New York, Sydney, Londra...io volevo essere differente.

Quando ho dovuto scegliere la mia destinazione Erasmus, l'ho scelta perchè volevo essere sicuro di partire. Volevo imparare l'inglese e partire. Tra me e me ho pensato, chi vorrà mai andare ad Aalborg! Avevo ragione. Sono partito. Sono qua! (che culo! qualcuno potrà pensare in senso ironico... :D )

Aalborg è la quarta città della Danimarca con circa 150 mila abitanti. "Siamo" in 150mila, ma la città si estende su un'area paragonabile forse (esagero) all'hinterland milanese. Ci sono pochissimi palazzi, tanti case singole o villette a schiera. Questo in fondo è il bello della Danimarca. Poca gente, tanto spazio.

Aalborg è stata negli anni passati una città fortemente industriale. Lo è anche dal punto di vista politico e sociale. Qua dominano i "rossi". I segni di uníndustrializzazione selvaggia, ahimè, ci sono ancora. Quando mostro il Fiordo che attraversa la città a qualche ospite, faccio ben in modo che lui/lei non si volti dalla parte destra dove ci sono le ciminiere (qualcuno a suo tempo mi aveva detto che come Amsterdam é la Venezia del Nord, Aalborg era la Mestre del nord!)

I segni non son solo quelli. Ci sono diverse ex-cave sparse nella città. Alcune sono state riadattate a laghetti o spazi verdi. Ora il Comune (con i soldi dello Stato) sta cercando di trasformare Aalborg in città più culturale, e meno industriale. La zona del porto è stata trasformata, e si aspetta il progetto del nuovo Auditorium. Siamo in fervente attesa...

La "cultura" di Aalborg è in gran parte rappresentata dall'Università che porta ogni anno studenti e ricercatori, stranieri e non. Gli studenti che vedo o conosco sono solo una piccola parte di quelli che realmente ci sono. Indiani, Cinesi, Bangadleshiani, Africani non ci sono quasi mai alle feste erasmus e si tende col pensare che nn ci siano. Hanno semplicemente un modo di verso di incontrarsi e divertirsi. Oppure, come la cicala e la formica, studiano e si preparano alla battaglia x un posto di lavoro, mentre "noi" ce la spassiamo a bere birra danese e a correre dietro alle bionde di Jomfru.

Ho nominato apposta Jomfru, perchè è la strada di locali che caratterizzano Aalborg. Qua al Nord siamo malvisti dai Capitolini, ricchi e con la puzza sotto il naso (sto entrando anche io nel turbine del razzismo nord-sud danese). A Copenhagen ci immaginano come un branco di contadini, spesso spazzolati dal vento che qua tira più spesso e più forte.

Torniamo a Jomfru. DIcevo appunto. Aalborg non è ben considerata dai due principali centri danesi, Copenhagen e Aarhus, ma spesso alla domenica mattina si vedono in giro ragazzi che hanno avuto un "duro" weekend e se ne tornano verso la stazione a prendere il treno per la capitale o Aarhus. Jomfru Ane gade ("la via della vergine Ane") è una via piena di locali, tutti gratis, con stili diversi tra loro, musica indietro di 5 anni, se va bene, rispetto ai Resident deejay "troppo cool" che abbiamo in Italia. La strada è invasa da giovani, spesso con tasso alcolico elevato. Anche per questo c'è gran lavoro x i taxisti, perchè qua nessuno prende la macchina al weekend.

A me personalmente non piace ballare a Jomfru. I danesi che ci sono qui (vanno distinti categoricamente i danesi dai "danesi di jomfru"!) confondono il ballare con lo spingere il vicino. Non solo i bulletti del quartierino, ma anche tipi ingessati al loro primo appuntamento. Appena individuata la vittima sacrificale di turno, la prendono e iniziano a farla roteare in una sorta di Salsa dance, e sono cosí "capaci" che riescono a ballarla perfino con Micheal Jackson! I movimenti che fanno son sempre gli stessi. Giro, lascia, gira gira, prendi, spingi, gira, spingi spingi...e se son fortunati ci scappa il bacio.

Le ragazze di jomfru son quasi tutte belle. Tanto che a volte mi chiedo dove sono durante la settimana. Ovviamente sono ben truccate e vestite. Con 20 gradi (raro!) o -5 loro sono impassibili. Magliettina aperta scollatissima e gonna ascellare.

Se cercate su Google Aalborg é principalmente famosa x due cose. La Carta di Aalborg e Il carnevale, il piú grande...di tutta la Scandinavia (suona strafico, ma poi ho anche pensato che ogni nazione qua in Scandinavia ha in media 5 milioni di abitanti...). Del Carnevale forse riparleremo a suo tempo (23 maggio) oppure guardate qua (http://altrochelaspagna.blogspot.com/2006/05/carnival_30.html). Cosa é la Carta di Aalborg? Non ne ho la + pallida idea...mi son sempre fermato al titolo "Carta delle cittá Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile".

Vabbé dai, chiudiamo il post. Le foto che vedete qua sparse, sono state "gentilmente offerte" da un mio amico francese con la passione per la fotografia". Allora quanti posti vi devo tenere qua? :D

ps: In cantiere c´é un post sulle Jomfru girls. Devo solo organizzarmi x andare in giro per Jomfru come un paparazzo, ma neanche troppo di nascosto direi...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il post rispecchia parecchio quello che vedo (l'industrializzazione selvaggia e Jomfru, compresi i danzatori) e quello che penso (Erasmus=Europa+Messico+Usa. Africa,Asia e resto del mondo non pervenuti).
Anch'io ho deciso di restare, un altro anno o forse più.

Comunque bel post, complimenti.
Antonio

Anonimo ha detto...

Molto bello il post, complimenti.
Sono appena partito, un po' mi mancherà la piccola Aalborg.
Splendida la descrizione del ballo danese in Jomfru. Qualcuno definiva ballare nei locali della Street "Fighting on the dancefloor".
Una sera, un ragazzo e una ragazza ballano, lui prende, la tira per il braccio di qua e di là, giravolta, di qua, di là, e a un certo punto...perde la presa, la ragazza vola contro il bancone del bar, rovescia uno sgabello. Io mi dicevo, adesso lo manda a quel paese. Invece no. Insensibile al dolore, ritorna a ballare col giovanotto.
Che strane, le ragazze di Jomfru...