mercoledì 19 ottobre 2011

La cicala e la formica

Devo un aggiornamento al caro lettore. Chiunque tu sia, e da ovunque tu venga.

Parlavamo di facce da politica e di cose ne sono successe. Sia qua che lá.

Alla fine ha trionfato il Centrosinistra in Danimarca, ma chiamiamolo un centro italiano, perché di sinistra come la si intende da noi penso ci sia poco. Anzi la loro campagna politica é stata segnata da un certo populismo, a volte anche fastidioso. Sará che sono prevenuto per le promesse politiche e le battute facili, specialmente dal 94 a questa parte, ma certe cose non mi hanno convinto. Stá di fatto che dopo le elezioni, giá sono stati fatti passi indietro e si sono un po mangiati la faccia. A dir la veritá lo trovo positivo: meglio ora e subito che tra 16 anni...

La loro maggioranza é risicata e come ogni coalizione di centro-sinistra che si rispetti é molto fragmentata al suo interno. Vediamo come proseguirá...

Intanto, si sono presentati cosí: al lavoro in bicicletta (per i giornalisti, ma almeno...), scambio di regali con il governo precedente (anche questo per i giornalisti...) e etá media al governo di circa 40 anni (il ministro delle finanze ha 26 anni).



Mentre qui questo accadeva (scusate il ritardo del post, non certo da Breaking News!) da noi altro succedeva e altre "facce da politica" si presentavano ai taccuini.

E proprio questo che mi "angustia"...(si dice cosí? non ho avuto tempo di controllare su Google) Il divario sta crescendo. Il divario di tante cose, dai valori alle prospettive. E qui non c´entra solo l´Italia o la Danimarca, ma un po il Sud e il Nord a quanto pare.

Si stanno affermando stereotipi e impressioni non proprio da Europa Unita. Dove c´é un Nord serio e onesto che lavora, e un Sud zoticone, pigro e corrotto. Lo so e sappiamo che non é cosí, ma nelle crisi quello che si afferma é il becero pressapochismo (che termini "aulici" questa sera!!), la generalizzazione.

C´era un bel servizio in Tv qua l´altra sera: un reporter intervistava persone sia per strada che in azienda in Finlandia, Germania e Grecia. "Ma perché devo pagare per qualcuno che non ha fatto il suo dovere" era bene o male il motto da una parte, e dall´altra " la situazione é piú complessa di quello che sembra. Ci sono tante ragioni per questo e noi cittadini vogliamo cambiare il sistema che ci ha portato a questo". Un po come la favola della cicala e la formica.

Oggi poi un´altra ciliegina: ho ricevuto una lettera dalla banca danese dove mi si spiegava che erano obbligati ad alzare i tassi sul credito a tutti i clienti a causa della crisi mondiale e del debito degli stati del Sud Europa. Cornuto e mazziato.

Altra benzina...

Vallo a spiegare ai colleghi danesi che da noi in Italia si lavora di gran lunga piú delle "misurate" 37 ore...e quando dico misurate non esagero (ps: lavoro in un´azienda "italiana" qui io, ahimé! :) ). Altro che pigri.

Vallo a spiegare, o meglio a ricordare, che le imprese nostrane sono in molti settori all´avanguardia e guidano il mercato con innovazione e creativitá.

E potrebbe essere Italia, come Grecia, come SPagna o Portogallo, cosí come potrebbe essere Danimarca, come Svezia, come Norvegia, come Germania o Finlandia...

Se prendiamo l´Italia nel particolare, quello che rimane impresso sono le notizie e le immagini delle agenzie di stampa internazionali: scontri a Roma, Berlusconi indagato, Economia italiana nel baratro...Sará un caso, e sicuramente lo é visti i tempi della programmazione TV, ma qui sulla rete nazionale (e se la vedo io é veramente nazionale, dato che vedo 5 canali in tutto!!) hanno nel giro di 2 mesi trasmesso prima il Capo dei Capi (Fiction italiana su Toto Riina) e Paolo Borsellino (anche questa Fiction nostrana).

Questa é la legge della globalizzazione. Sai un po di tutto, ma alla fine quel po´che sai finisce per condizionare e riferirsi al tutto. Mi ricordo alle Superiori tra le figure retoriche la "sineddoche" = consiste nell´indicare una parte per riferirsi al tutto...