lunedì 5 marzo 2012

Urra - Urra - Urraaaaaa




Spesso si parla di integrazione. Ma cosa é veramente l´integrazione? Ascoltando i discorsi, e parlando del tema é facile cadere nel tranello, Integrazione = assimilazione. Quale é nella pratica la differenza? Quando un non meglio identificato noi chiede ad un non meglio identificato loro di integrarsi per poter essere accettato, cosa si intende veramente?

Non é facile.

E´integrarsi la stessa cosa di dire "adattarsi a precisi usi e costumi"? Non penso.
Peró purtroppo é proprio questo il tranello logico in cui spesso si cade (io per primo) quando si prova di dare un senso oppure spiegare cosa dovrebbero fare gli "altri" per integrarsi con "noi". Giá questo modo di porre la frase sottintende ad un moto unidirezionale.

Finora nella mia vita sono stato sia dalla parte del "noi" che degli "loro". Ammetto che ció non mi ha dato maggior saggezza, ma forse una certa consapevolezza: mancata saggezza nel senso che quando sono di "qua" o di "lá", ancora uso termini o concetti, che non tengono conto di quanto sottile sia questo confine; consapevolezza, nel senso che me ne rendo conto e ci penso, ma ...finisce lí...Anche perché ancora non so dare risposte complete a certi tipi di domane:


Imparare la lingua significa essere integrati? Ma quindi imparare una nuova lingua spesso significa dimenticare la propria? e con i propri figli che fare?

E se ho una mia religione, in cui credo, per sentirmi integrato che devo fare, abbandonare la mia?
E se la mia religione ha simboli, riti in contrasto con il luogo in cui vivo?

Se le persone del luogo in cui vivo fanno cose che reputo stupide, che faccio? cerco di imitarli per mostrarmi piú simile a loro e quindi non distante? ció aumenterá le mie chance di sentirmi integrato?

Quanto devo essere simile agli altri nel mio modo di vestire? e se non mi piace?

...to be continued...


Come spesso mi accade, mi capita di affrontare certi temi qui sul blog ad orari in cui il mio cervello non é abbastanza sveglio. Sono tematiche complicate, dove la virgola sbagliata, ti puó fare passare per razzista o per buonista fuori dalla realtá.

Eh si che io volevo solo postare il video di quando poco tempo fa sono andato a Copenhagen a festeggiare i 40 anni di regno della regina.
Un evento strano per me italiano, nato e vissuto sotto la Repubblica. Un evento peró che mi ha mostrato un altro lato di questa Danimarca.

Io sinceramente ci sono andato per curiositá; per vedere un qualcosa che da noi semplicemente non c´é. Un qualcosa che stimola ca. 10 mila persone (4 mila per la questura) a radunarsi sotto un balcone in un assolato ma freddo pomeriggio invernale per salutare 15 persone (6 per la questurale), ferme ed immobili su un balcone. Altri, ahimé + famosi, almeno parlavano dal balcone. Questi guardavano e salutavano. Non una parola (x i presenti, a parte "Urrá, Urrá, Urraaaaaa").
Se avete 1.20 secondi, provate a vedere il filmato fino alla fine: ma quella signora (si vedono molte rughe quindi signora) quanto era eccitata dal fatto di poter salutare "live" la sua regina?


Ma quindi, riassumendo: questo caso, si potrebbe definire come esempio di integrazione?..oppure tentata assimilazione?...
Posso considerarmi integrato? O comunque sulla retta via?
Oppure é stato un tentativo goffo di provare ad assimilarmi per sentirmi piú accettato?


Vabbé ho capito. Meglio andare a letto.